Perchè acquistare arte digitale, e quali sono gli investitori ?

Chiediamoci: perché un risparmiatore dovrebbe voler comprare un'opera d'arte di tipo digitale ?

A differenza di sculture stampe o dipinti, non è possibile toccare con mano un'immagine digitale e la visualizzazione di codesti lavori o composizioni - per il personale divertimento o per bella mostra verso altri - non ha una meccanica scontata. Altri media effimeri come teatro o videotape comportano un'esperienza narrativa elevata che ne vale la pena a livello di spesa per l'ingresso e fruizione; ma che assai sporadicamente è una caratteristica di una vasta gamma di oggetti e immagini digitali che ora possono essere comprati e collezionati.

I mercati che trattano e commercializzano l'arte digitale sono nati negli ultimi due anni. Citiamo: superrare.co,knownorigin.io, che promettono nuovi flussi di reddito per un nuove tipologie di artisti. Molti si dichiarano e palesano "speranzosi" nell'avere successo e presumibilmente tutto potrebbe cadere o essere un "gioco" per offrire le loro creazioni digitali in vendita appositamente online. Tuttavia, ma non è ben chiaro se esistano abbastanza acquirenti per rendere tali mercati praticabili. E' stato creato un semplice sondaggio in previsione del panel SXSW "Value And Art In A Tokenized World", per raccogliere maggiori dati e informazioni sulle motivazioni delle persone che già possiedono l'arte digitale, o che vorrebbero entrare su di essa.

Alla domanda sul perché raccolgono, collezionano e detengono opere, il 35% degli intervistati si è palesato come essi stessi artisti. 

Visione panoramica e analisi statistica

  • Ci si aspettava che la maggioranza del panel avesse 20 anni, ma la metà degli intervistati aveva, al contrario, più di 40 anni.
  • Il 90%, ovvero la stragrande maggioranza, possiede e conserva più di 10 opere d'arte digitale (e il 23% ne possiede più di 100), indicando dunque una comunità altamente attiva e dinamica.
  • Il Prezzo più alto pagato per un singolo lavoro: 5.000 Dollari. E il 40% degli intervistati ha pagato più di 200 Dollari per un unico lavoro. La mediana dei prezzi più alti segnalati è stata di 134 Dollari.
  • Più della metà dei prezzi comunicati erano in Ether (ETH).
  • All'incirca il 40% ha affrontato il suo primo acquisto nell'anno 2018, il che fa riflettere poichè le criptovalute hanno visto una significativa flessione l'anno scorso (e questo poteva aver avuto un riflesso almeno teoricamente anche su tale mercato.. mentre non fu così).
  • Zone Geografiche: Nord America, 59%; Europa 28%; America meridionale e centrale 10%; Australia 3%.

Perché si acquista ?

Risposte flash al semplice quesito: "Cosa ti ha attirato e convinto nel fare un acquisto ?" le troviamo qui di seguito:

"Essendo un crpto-artista provetto, ho comprato principalmente pezzi di altri artisti che mi piacevano."

"Sento che è un passo naturale nel futuro dell'arte. La tecnologia è qui, e non se ne andrà."

"Sono stato attratto principalmente dal desiderio di partecipare in qualche modo all'innovazione. Ad essere sincero, penso che l'esperienza dell'acquisizione dell'arte digitale abbia ancora molta strada da fare".

"Possiedo CryptoPunks e Rare Pepes perché sono stati progetti pionieristici nello spazio e hanno ispirato molta innovazione. Il mio progetto preferito è SuperRare.co, dove sono un collezionista attivo".

"Ho una crescente collezione di rara arte digitale di molti artisti. Alcuni li ho comprati seguendo una tendenza o influencer; altri perché il loro lavoro era certamente lodevole".

"Internet è il mezzo per l'arte di oggi. Vive ovunque tutto in una volta e può essere apprezzato da chiunque. Non richiede l'accesso a musei o gallerie."

Gli intervistati hanno offerto fornito un elenco di progetti e mercati che utilizzano, e nei quali partecipano attivamente, tra cui:Dada.nyc, SuperRare.co,KnownOrigin.io, Rare Pepe,Portion.io, CryptoPunks,CryptoKitties, Snark.art,CryptographicsOpensea.io.

E adesso che ho comprato ?

Chiediamoci: una volta che si è preso il possesso delle opere medesime, cosa fanno le persone con esse ?

Alcuni fanno stampe fisiche delle loro immagini digitali. Alcuni usano le immagini digitali come avatar sulle loro varie piattaforme di social media. Altri li sfruttano come sfondo dei propri smartphone, o come ulteriori gadget. Un intervistato ha creato una vetrina digitale montata sulla propria parete per esporre i propri componimenti. Parallelamente si sono registrate anche risposte del tipo: "Non so neppure come accedervi, a dirti la verità. Sono solo entusiasta di possederlo". Attualmente non esiste un buon modo con alta fruibilità per visualizzare la collezione in un unico posto; ci si augura naturalmente che ciò avvenga al più presto.

Esiste un'enorme variabilità e varianza in quella che può essere definita come: "arte digitale", da una Gift, a un'installazione interattiva delle dimensioni di una stanza. Fra le opere più complesse articolate e multidimensionali, il modo in cui un collezionista sceglie e decide di mantenere/esporre l'opera dopo l'acquisto, rimane tipicamente un'attività specializzata e del tutto intima. Questo è vero anche quando si raccoglie qualsiasi opera d'arte blue-chip e non digitale; è un'attività d'élite per pochi, che possono permettersi soluzioni personalizzate.

Or bene, la promessa dei nuovi mercati di arte digitale basati su blockchain è una democratizzazione dell'accesso, sia in termini di prezzo che di solvibilità. Guardare a come questi mercati devono crescere per mantenere quella promessa, significa esaminare le motivazioni intrinseche degli acquirenti: perché qualcuno dovrebbe voleracquistare un'opera d'arte digitale (adesso e in futuro) ? Cosa succede dopo aver effettuato un acquisto (conservazione) ? In che modo la proprietà è un'esperienza in sé (disruption) ?

Un mercato è efficiente, se, e solo se, il panel di acquirenti è più grande del team di artisti. Attualmente non esiste un approccio soddisfacente per cosa fare con un'opera d'arte digitale dopo l'acquisto (anche per immagini digitali semplici con prezzi modesti). Chiunque cerchi di espandere il fascino e l'opportunità della proprietà dell'arte digitale a un gruppo più ampio, potrebbe cercare di costruire una nuova meccanica scalabile per ciò che la proprietà può diventare nell'era digitale.

Il cassettista d'arte digitale di una volta ? Si, vediamolo in dettaglio

Un travolgente 97% degli intervistati possiede qualche altra forma di arte digitale oltre a: CryptoKittes, Crypto Punks e Rare Pepes di alto profilo e valore. I medesimi collezionisti raramente possiedono solo un paio di pezzi: il 90% possiede più di 10 pezzi, ed un sostanziale 23% possiede più di 100 opere, indicando una comunità piccola ma altamente focalizzata.

Demografia ed età: non un semplice dettaglio

Una delle sorprese più eclatanti da questo punto di vista, è il 52% dei proprietari di arte digitale che hanno risposto dichiarando di avere 40 anni. Le risposte sono state ben rappresentative a livello mondiale; in effetti geograficamente abbiamo: Nord America, Europa, America meridionale, America centrale e Australia.

Il denaro è importante, proprio tanto quanto l'arte (digitale)

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