Che ci piaccia o meno, siamo nella storiaNell’ormai lontano 2008 il misterioso “pensatore” e inventore Satoshi Nakamoto (uno pseudonimo: è il creatore del progetto Open Source BitCoin e ancora la sua vera identità resta ignota, così come vuole la filosofia del progetto stesso) scriveva sul ‘white paper’ (documento nel quale si spiega come si risolve un problema): «È dunque necessario un sistema di pagamento elettronico basato su prova crittografica invece che sulla fiducia, che consenta a due controparti qualsiasi di negoziare direttamente tra loro senza la necessità di una terza parte di fiducia». Così dicendo, Satoshi ovviamente fa riferimento alla fiducia che tutti noi riponiamo (fino a questo momento) nelle autorità centrali e nei governi che regolano le banche ed i flussi monetari.Affidamento mal riposto, dimostrato dal forte impatto della pandemia mondiale in corso, la quale ha evidenziato le pecche nell’amministrare l’emergenza. In una società fortemente interconnessa, la politica, che ha un ruolo fondamentale ed è palese l’interdipendenza con l’economia, sta dimostrando inadeguatezza. Politica qua intesa come da definizione Treccani: «la scienza e l’arte di governare, cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione dello Stato e la direzione della vita pubblica».Questo evento ha accelerato uno scenario delineato già da tempo: la crisi del debito sovrano e le politiche monetarie di stimolo stanno avviando il sistema verso un punto di non ritorno. Il panico generalizzato si è trasformato rapidamente in un congelamento dell’economia sfociando in una crisi finanziaria globale che rischia fortemente di diventare politica e sociale. La minaccia è rappresentata dagli Stati stessi che contribuiscono a fomentare il panico anziché mitigarlo. Con l’aggravante che si è creato un alibi per, ancora una volta, incolpare un nemico esterno e ottenere il via libera ad un circolo vizioso; ad esempio quello di immettere un nuovo flusso inflazionistico di denaro senza nessun sottostante.La “disruption” (rottura o innovazione dirompente) ovvero il cambio di paradigma economico e finanziario è ora essenziale. Di questo ce ne siamo tutti resi conto, quello che non sappiamo è il tempo necessario affinché ciò avvenga. Sappiamo però, che il mondo va sempre più veloce e i cambiamenti accelerano in modo esponenziale. Dobbiamo farlo insieme, siamo chiamati ad essere tutti agenti del cambiamento.Oggi abbiamo gli strumenti.
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